Durante battute di caccia al tartufo nelle Langhe piemontesi e nei boschi dell’Umbria, i nostri tartufai sono sempre alla ricerca della miglior materia prima per la produzione delle nostre specialità a base di tartufo.
Da diversi secoli l’uomo – in compagnia del suo fedele amico, il cane – si dedica alla ricerca del tartufo.
Essendo il tartufo un fungo ipogeo, che cresce cioè sotto al terreno (anche diversi centimetri), la sua ricerca richiede una particolare preparazione e l’aiuto di cani addestrati alla ricerca, in grado di scovare il prezioso tubero accanto alle radici degli alberi che il tartufo predilige per la sua crescita.
L’Italia, con la Francia, è il principale Paese al mondo per raccolta e lavorazione del tartufo. Fungo e Tartufo seleziona principalmente tartufi raccolti dai cercatori nelle langhe piemontesi, in Umbria, Toscana e nelle Marche.
La ricerca del tartufo si svolge durante tutto l’anno, ma nelle diverse stagioni, in base alle zone di ricerca, troveremo a maturazione differenti specie di tartufo.
Gli alberi vicino ai quali si ricerca il tartufo sono diversi: in particolare possiamo trovare il prezioso tubero nei pressi del noce, del pino, del pioppo, del carpino, dell’abete o del castagno. ma anche sotto a frassini, olmi, aceri, ginestre, noccioli o querce.
Per la caccia al tartufo i cani devono essere appositamente addestrati. Ci sono alcune razze che si sono rivelate particolarmente adatte per accompagnare l’uomo in questa attività tra i boschi.
Al fianco di un cacciatore di tartufi potrete trovare cani Beagle, Bracco, Breton, Cocker, Labrador, Lagotto Romagnolo, Pointer o Setter.
In secoli passati la caccia al tartufo ha visto anche l’impiego di maiali, animali abbandonati però nel corso della storia in quanto – molto ghiotto di tartufo – cercava di mangiare ogni tubero trovato.
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